venerdì 29 aprile 2011

Il camino in bagno







Non siamo abituati a vedere associato il caminetto al bagno, con Antonio Lupi questo spazio diventa un vero e proprio living grazie all'introduzione del camino a bioetanolo. Questo sitema privo di canna fumaria, di cenere o di fumo, non necessita di manutenzione nè pulizia, consente di avere solo i vantaggi di un vero camino. Questo combustibile, energia rinnovabile ed ecologica, offre la possibilità di essere utilizzato in spazi chiusi, senza canna fumaria in quanto brucia senza l'emissione di polveri ed è inodore. Nel 2009 Lupi presenta "il canto del fuoco", progetto nato dalla collaborazione con il designer Domenico de Palo e il maestro fumista Pistolesi, l'anno successivo amplia le proposte con l'introduzione del progetto Skema disegnato da Mario Ferrarini. Il fuoco per creare atmosfere particolari ma anche fonte di calore di un ambiente creato con "sartorialità".

giovedì 28 aprile 2011

'Zaha Hadid, une architecture'

Apre oggi il futuristico padiglione espositivo firmato da Zaha Hadid per Chanel nella capitale francese. Situato di fronte all’Institut du Monde Arabe di Jean Nouvel, il Mobile Art Pavillion èresenta 'Zaha Hadid, une architecture', una mostra di progetti non ancora realizzati dall'archistar anglo-irachena. L’originale padiglione, ispirato alla nota borsa trapuntata della maison francese, rimarrà a Parigi fino al 30 ottobre 2011, per poi riprendere il suo viaggio verso altre capitali.

mercoledì 27 aprile 2011

Le rose di New York

Ultimi giorni per vedere le rose sbocciate nel bel mezzo di Park Avenue, una delle zone più chic di New York City. Si tratta di un’istallazione gigante che fa parte del progetto ‘The Roses’ dell’artista Will Ryman, visibile come arte pubblica fino al 31 maggio.
Meravigliose e drammatiche al tempo stesso, le rose giganti di Ryman spiccano per altezza e vivacità sugli alberi spogli della piazza, intirizziti dall’inverno, creando un vibrante contrasto. Con questa scultura l’artista intende dedicare una sorta di poesia d’amore alla sua amata città.

lunedì 25 aprile 2011

Case da sogno










La casa-studio, voluta da due artisti, doveva trovarsi in un luogo d’evasione che potesse ispirare loro bellezza. Gli architetti e designer danesi dello studio Norm li hanno accontentati ristrutturando un vecchio fabbricato immerso nella campagna, a 35 km a nord di Copenhagen. Ci troviamo esattamente a Humlebæk, località di villeggiatura estiva con ampi giardini affacciati sul mare, poco distante dal famoso Louisiana Museum of Modern Art. Qui, tra i boschi incontaminati, gli architetti non si sono fatti sfuggire un vecchio casolare contadino, perfettamente in linea con le richieste degli artisti.
Il progetto di ristrutturazione firmato da Jonas Bjerre-Poulsen & Kasper Rønn ha puntato tutto sulla luce, sui materiali e su alcuni elementi recuperati. Ispirati da particolari già esistenti nel fabbricato, i Norm Architects hanno deciso di preservarli e valorizzarli in alcuni ambienti della casa-studio, come le pareti di mattoni a vista nel living, il pavimento in cemento lisciato e poi trattato con una resina epossica lucida su entrambi i livelli della casa e le enormi travi in legno che si inseriscono in modo armonioso nel contesto. Da tutte le pareti sono stati rimossi i vecchi rivestimenti, mantenendo libere le mura per essere dipinte con grandi pennellate di bianco.
Dal pianterreno, spazio aperto e non rigidamente suddiviso in living e zona pranzo, parte la scala che conduce al piano superiore. Qui si trova la zona notte, ampia e mansardata, dove rimangono immutati i colori neutri dominanti nel resto dell'abitazione in contrasto con un tono più scuro del pavimento. La scelta conferisce un carattere molto rilassante all'ambiente privo comunque di pesanti elementi d'arredo.
Poichè le facciate di Artist House, che si estende su 100 mq, sono protette da vincoli edilizi locali, gli architetti non sono intervenuti sulle aperture esterne, mantenute quindi nello stile originale.

venerdì 22 aprile 2011

Pavo il ventaglio da salotto

Si chiama Pavo, da Pavone, il nuovo progetto di Boaz Cohen e Sayaka Yamamoto, anche conosciuti come BCXSY, coppia creativa con base in Olanda. Simile ad un ventaglio ma amplificato nelle proporzioni è un paravento di carta per dividere gli spazi con leggerezza. Realizzato in carta plissè, la sua forma è impreziosita dalla serigrafia realizzata in base ad un disegno dipinto a mano. Pavo è uno dei progetti promossi dal laboratorio olandese Grafisch Atelier Daglicht che ha commissionato a nove tra artisti e designer dei Paesi Bassi un progetto che volorizzasse le diverse tecniche di stampa.

lunedì 18 aprile 2011

Plumen, la lampada intelligente

La lampadina Plumen 001 disegnata da Samuel Wilkinson si è aggiudicata l'ambito premio Brit Insurance Designs 2011. L'originale bulbo luminoso usa l'80% in meno di energia e dura 9 volte di più delle tradizionali fonti a incandescenza. Dejan Sudjic direttore del Design Museum e presidente della giuria del premio ha motivato il riconoscimento per la sua capacità di essere "sia bello che intelligente". Plumen 001 funziona come ogni normale lampadina ma grazie al suo disegno diventa anche un elemento decorativo inedito e innovativo.

venerdì 15 aprile 2011

Case da sogno, Sydney











Situato al 16° piano di una torre circolare questo appartamento progettato da Stanic Harding Architecture offre una vista mozzafiato su Sydney. La forma circolare viene sfruttata per creare un percorso continuo all'interno dando il massimo risalto al rapporto interno-esterno. Gli stessi architetti descrivono il progetto basandosi sul concetto di massimizzare il suo potenziale. Gli ambienti sono caratterizzati da un design moderno, essenziale in cui il bianco è il colore dominante.

lunedì 11 aprile 2011

l'HKDI l'Istituto del Design di Hong-Kong





Terminato ed inaugurato a novembre 2010, l'HKDI l'Istituto del Design di Hong-Kong, progettato dagli architetti francesi dell'atelier CAAU, Thomas Coldefy e Isabel Van Haute. La grande attrezzatura dalla concezione strutturale e funzionale innovativa è destinata ad accogliere 4.000 studenti di discipline artistiche e multimediali, su una superficie di circa 42.000mq.
Il progetto, propone una reinterpretazione spaziale della città, dove gli scambi sociali si intensificano alla base dei suoi edifici e tendono a diradarsi man mano che li si percorre verticalmente. L'edificio è la metafora del foglio bianco, ovvero della creatività presa nel momento che precede la sua espressione, un'idea che esprime l'obiettivo principale dell'Istituto: raccogliere i contributi creativi per poi presentarli nella loro multidisciplinarietà.
In cemento, acciaio e vetro, la sua architettura radicale, leggera e trasparente invita ad una riflessione sulla combinazione di situazioni multiple ed opposte: introversione ed estroversione, esclusività e pubblicità, micro e macro città, classicismo e sperimentazione. La base della costruzione è una piazza urbana gigante, luogo d'incontro e scambio dotata di spazi verdi e vista sul paesaggio circostante. Uno spazio aperto e coperto dalla piattaforma superiore galleggiante, in grado di ospitare molteplici avvenimenti, grazie a 4 auditorium, una caffetteria, uno spazio deputato all'incontro con il mondo dell'industria, una sala per lo sport e un'area espositiva. Sul tetto un parco urbano e superfici per lo sport sono a disposizione degli studenti e dei visitatori. La piattaforma è come una città aerea che galleggia al di sopra delle torri, un volume bianco, minimal, vestito di vetro serigrafato. Ospita la biblioteca, l'amministrazione dell'Istituto, spazi associativi ed un tetto giardino.
Le torri sono l'anima del progetto, costituiscono infatti la struttura portante e il collegamento verticale dell'edificio. La loro stabilità è assicurata da una struttura in traliccio di acciaio detta "diagrid", dotata di un sistema convenzionale di solai con travi e piastre. Il sistema è concepito per offrire un'ottima rigidità laterale, sostenendo al contempo la piattaforma galleggiante e la struttura della scala mobile che si sviluppa per una lunghezza di 60 metri apparendo come sospesa e priva di appoggi.

venerdì 8 aprile 2011

Il nuovo porticciolo di Santa Margherita Ligure



Un centro di talassoterapia all'avanguardia, giardini pensili, passeggiate su percorsi in legno e nuove piste ciclabili faranno rivivere il porticciolo di Santa Margherita Ligure.
Il progetto è dello Studio di architettura e ingegneria Gnudi che propone la trasformazione dell'area di via Canevaro in un salotto ecosostenibile, pronto a diventare punto di attrazione per la nautica di livello grazie all'introduzione di nuove funzioni: un ristorante, un centro benessere ed altri servizi dotati di ogni comfort. Tutto sfruttando energie rinnovabili e i materiali più innovativi. Diverse funzioni si concentreranno in un unico complesso articolato su tre livelli.
Alla quota più bassa, vi sarà la spiaggia che, allungata di 15 metri, ospiterà bagni extralusso con divanetti, palme, un ristorante e 200 cabine in legno, inoltre, logge bioclimatiche di cristallo serviranno da accumulatori di calore in inverno e raffrescheranno in estate.
Al primo piano, la talassoterapia. Ad ospitarla uno spazio ad impatto praticamente nullo: i volumi saranno celati sotto passerelle di legno con funzione di collegamento tra i vari livelli pedonali. Il verde pensile diventerà una spiaggia urbana, e il pontile proseguirà come passeggiata sul molo, dotata di pista ciclabile.
Al terzo livello, la Casa del Mare verrà inglobata nel progetto: nascerà così un ristorante con doppio affaccio su via Canevaro e sul mare e un pontile di legno per il pubblico. Le funzioni di centro congressi e di aggregazione verranno assorbite all'interno del Centro.

giovedì 7 aprile 2011

Evo mobil e UFO- citroen






Ora-Ito (Ito Morabito, nato a Marsiglia nel 1977) ha ideato Evomobil (foto1 e 2) e UFO(foto 3 e 4). A metà tra una navicella spaziale e una macchina, queste bizzarre creazioni sono il risultato di una reinterpretazione in chiave avveniristica di due modelli iconici come la Traction Avant e la DS, da lui definita «la più bella e la più spaziale delle macchine». Come due “dischi volanti” che atterreranno in piazza Croce Rossa a Milano il 12 aprile, in occasione della presentazione della nuova Citroën DS4. Oltre ai due monotipi, il designer ha progettato anche un’installazione sospesa lunga 476 metri che addobberà via Montenapoleone durante la design week: una scultura aerea ispirata al nuovo logo Citroën DS in 2D che accompagnerà i visitatori lungo la via dello shopping, che per la prima volta partecipa attivamente al Fuorisalone con l'iniziativa MonteNapoleone Design Experience by Citroën.

mercoledì 6 aprile 2011

Case da sogno









Vi siete mai chiesti com'è la casa di un architetto? A Reggio Emilia Duccio Grassi ha aperto le porte della propria abitazione. Dominano i non colori: grigi, bianchi, neutri. È una mansarda, nel cuore del centro storico della città, la cui ristrutturazione è stata fatta per stadi, nel corso del tempo. Il progetto è molto rigoroso. C’è un ingressso ampio, con una scala in legno naturale che porta a un soppalco e che ne segna il carattere.
L’ingresso è un po’ il centro da cui si dipartono le varie zone della casa. Pareti e soffitti solo bianchi, Grassi si è un filo sbilanciato sui pavimenti che, a dispetto della sua linea minimale, non sono uguali per tutti gli ambienti: nell’ingresso piastrelle bianche e nere, le famose marmette tanto in voga nelle case liberty degli anni Venti, fatte fare da un artigiano dell’imolese.
Sul legno Grassi è maestro: lo usa con grande stile nelle porte, fatte su suo disegno, come boiserie della sala da bagno accompagnata da un pavimento a palladiana, nei mobili dell’atelier e negli armadi delle camere da letto. Per gli arredi, a parte i mobili realizzati su disegno, prevale un’affezione per il design contemporaneo: dalle sedie Vitra e Cappellini in ingresso, alla Naska Loris su piantana con ruote nell’angolo a fianco del camino. I divani del salotto sono di Cassina. A fianco, una credenza in legno naturale di Duccio Grassi. Nella zona pranzo, tavolo laccato bianco Cappellini e sedie nere di Charles Eames per Vitra accompagnati da una coppia di lampade che scendono dal soffitto di Fontana Arte. La cucina in acciaio è una Bulthaup, mentre per l’angolo breakfast tavolo Indecasa e sedute Copray & Scholten.