lunedì 4 ottobre 2010

Jellyfish Theatre




Il "Jellyfish Theatre", ovvero la proposta di uno spazio temporaneo per rappresentazioni, realizzato al centro della capitale inglese con materiali di risulta e componenti donati da imprese del settore edilizio: l'iniziativa - quasi una provocazione a "pochi passi dal cantiere dell'atteso edificio più alto d'Europa, The Shard" - ha coinvolto un nutrito gruppo di volontari nell'ambito del progetto teatrale Oikos, "combinazione sui generis di arte creata dal pubblico, architettura e spettacolo, che valuta come una nuova società sostenibile possa progredire in un mondo alterato dai cambiamenti climatici". La struttura da 120 posti portata a termine il 25 agosto nel distretto di Southwark, si basa su uno schema elaborato da Folke Köbberling e Martin Kaltwasser, attivi tra Berlino e Los Angeles con architetture, installazioni e ricerche sperimentali incentrate sul recupero delle risorse e la riduzione delle emissioni. L'auditorium deriva da "un assemblaggio irregolare e dalla sovrapposizione di rivestimenti di pannelli di fibra a media densità, residui di truciolato, cartelloni di compensato grezzo e pannelli scenografici verniciati. La facciata curva è ripartita in fasce che seguono un andamento quasi orizzontale, mentre sul retro si trovano tentacoli di medusa [in inglese jellyfish, ndr] fatti con pallet di legno e assi seghettate". La costruzione, che ha comunque richiesto alcuni aggiustamenti per garantire la risposta statica e la sicurezza antincendio, si è svolta nell'arco di nove settimane, con l'impiego di 800 pallet e 750 metri quadrati di compensato. L'opera sarà smontata dopo il 9 ottobre.

Nessun commento: