giovedì 15 luglio 2010

La bici e il design

La bici mezzo sostenibile per eccellenza, legato ai ricordi d'infanzia di molti, mezzo di trasporto a cui sono dedicati speciali itinerari di viaggio presenta una varietà di modelli dal design ricercato e accattivante.
Le biciclette, tutte rigorosamente da corsa, realizzate in puro legno di mogano e firmate dal giapponese Sueshiro Sano. Carenate e sagomate per tagliare il vento presentano attacco, manubrio, curva e cerchioni delle ruote in legno. Una bicicletta dalle linee essenziali e aerodinamiche.

Aty prodotta da De Fietsfabriek è caratterizzata da una capiente cassetta in legno che la rende pratica sia in città, per portare comodamente la spesa dopo il lavoro, sia in campagna per un pic nic.

Ovviamente non mancano gli accessori per la bici, come Biologic Bike Mount da Dahon, il sistema grazie al quale è possibile ricaricare l’iPhone pedalando. Una volta installato sul manubrio della bicicletta consente di collegare iPhone o iPod Touch per monitorare la propria posizione GPS, la velocità o la distanza percorsa per tutti quelli che non possono mai rinunciare alla tecnologia.


Paratrooper di Montague la mountain bike pieghevole e resistente che si monta e si smonta in pochi secondi senza l’uso di particolari attrezzi. Ideale per affrontare qualsiasi percorso grazie alle sospensioni anteriori, al cambio a 24 rapporti e ai pedali con doppio corpo in alluminio


Per non passare inosservati il colore verde neon di manubrio, sellino e gomme Halo Aerotrack di veloheld.neon. Una bicicletta dal passo corto con un singolo ingranaggio e un manubrio stretto, l'essenziale per esplorare la città è firmato Veloheld.


Izzy la bici realizzata in plastica riciclabile su progetto di Omer Sagiv, appartenente allo studio di una delle firme del design più note, quella di Ron Arad, e Uri Sadeh, freelance israeliano. Riprende la prima bici in plastica realizzata in Svezia negli anni 80, presenta elementi innovativi quali le luci tridimensionali (per garantire una totale visibilità al buio), le sospensioni rinforzate sulla ruota posteriore (per assorbire i contraccolpi di un percorso accidentato), i freni a tamburo che evitano il bloccaggio della ruota (utili quindi ad evitare incidenti) ed infine un sistema di chiusura autonomo (non è necessario cercare un palo per attaccarla).


Strida da Areaware giovane azienda newyorchese. Il telaio è una cornice triangolare di allumino leggero che collega, tramite la catena Kevlar, la ruota anteriore alla posteriore. Il manubrio e la sella sono montati orizzontalmente, permettendo così di sedersi comodamente in posizione verticale ed avere un'ottima vista della strada. Strida è pieghevole e facile da trasportare.

Shoppy Bike, una nuova bicicletta che rappresenta il connubio perfetto tra modernità e gusto retrò. Prodotta interamente in alluminio dalle Officine Meccaniche Sereni, nel cuore della Toscana, questa citybike, ideale sia per uomo che per donna, ha un design essenziale, ma molto originale che permette di salire in sella e scendere dalla bici con estrema facilità in quanto, essendo la canna posizionata quasi al livello del terreno, per cavalcarla basta semplicemente “entrare”.

La bici in bambù realizzata in Ghana, noto per l'abbondanza di questa pianta già utilizzata come materiale da costruzione, e che può crescere anche più di un metro al giorno in condizioni climatiche temperate o tropicali. Presupposti per il Dr. David Ho che insieme ad altri collaboratori e con i finanziamenti dell’Earth Institute della Columbia University, ha ideato nel 2007 un prototipo di bicicletta di bambù.


Domenica è la bici firmata da Francesco Bertelli, italiano che vive e lavora a New York, per Bertelli Biciclette. Ogni sua parte è assemblata a mano, una combinazione di pezzi nuovi e d’epoca ritrovati ai mercatini o nei vecchi negozi. Nessun logo , niente adesivi e nessuna saldatura, solo elementi in pelle e in legno. Una bici dal fascino vintage con uno speciale manubrio in legno disegnato da Adam Brackney.
Infine parliamo della bicicletta ad idrogeno costruita dagli specialisti dell’Istituto di tecnologie avanzate per l’energia del CNR di Messina. Si tratta di una bici con una cella a combustibile che produce energia elettrica. Questa energia alimenta un motore elettrico che aiuta i pedali e le gambe del ciclista a fare meno fatica. Con un pieno di idrogeno del costo di 18 euro (12 centesimi a chilometro) si possono macinare 150 chilometri in perfetta sicurezza perché l’idrogeno non è allo stato liquido ma viene immagazzinato in una riserva «solida» di idruri metallici. L’idrogeno combinato con l’aria aziona la cella combustibile che genera l’energia elettrica necessaria al motore. Un sensore nei pedali "dice", quindi, allo stesso motore di quanta potenza ha bisogno perché la pedalata sia efficace. La bicicletta a idrogeno è leggerissima perché costruita interamente in fibra di carbonio, è stata presentata alla rassegna «H2Roma Energy & Mobility Show».

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